800 ispettori concludono l’iter formativo: aumentano il numero delle ispezioni

 

102.000. Questo è il numero di ispezioni previste per il 2024 al fine di contrastare le violazioni alle norme che tutelano la salute e la sicurezza dei lavoratori, così dichiara il dottor Pennesi, direttore generale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) durante il 36esimo forum Lavoro/Fiscale svoltosi a Roma il 18 gennaio 2024. Nel 2023 le ispezioni sono state poco più di 70.000 e per quest’anno è previsto un significativo aumento, quasi del 50%, possibile anche grazie all’aumento degli ispettori del lavoro, 800 in più rispetto all’anno precedente che hanno concluso a settembre 2023 l’iter formativo, questo garantirà una maggiore possibilità di controllo in materia di salute e sicurezza. Il numero di ispettori subirà un ulteriore aumento di 500 unità entro il 2025.
I settori più controllati, annuncia Pennisi, saranno l’agricoltura e l’industria agroalimentare, il settore manifatturiero (in particolare coloro che producono abbigliamento e pelletteria), il settore logistico ed aeroportuale. Non vengono però dimenticati i pubblici esercizi ed il commercio, per i quali è prevista la reintegrazione dei controlli anche nelle fasce notturne, e l’edilizia. L’obiettivo ultimo è quello di contrastare il sommerso, il lavoro nero (vale a dire le attività che rientrano nella piena illegalità), ma anche il lavoro grigio, che si verifica nel caso in cui un‘attività lavorativa è parzialmente irregolare in quanto non rispetta tutte le leggi che lo regolamentano.
Le ispezioni si prevede che saranno all’incirca 35.000 da parte della Direzione interregionale Nord, 30.000 dalla Direzione interregionale Centro e 37.000 ispezioni della Direzione interregionale Sud.